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LA DEMOCRAZIA APPARENTE La stessa prigione di Guantanamo, nata come centro preposto agli interrogatori di prigionieri catturati nelle zone di guerra, è diventato un campo di detenzione per sospettati mai formalmente incriminati. Certo, si tratta sempre di potenziali terroristi che potrebbero costituire una minaccia, ma dietro questi provvedimenti giustificati dall'impegno nel tutelare la sicurezza degli americani sembra che il governo tenti di attuare manovre molto più vaste e molto meno favorevoli per i diritti dei propri cittadini.... La creazione o il restauro di circa 600 centri di detenzione in tutto il paese (alcuni, come quello nelle Hawaii, dotati di attrezzature per la cremazione) che possono ospitare fino a 20.000 prigionieri ciascuno, evidenzia le proporzioni di questi provvedimenti e soprattutto apre la questione se veramente tali strutture siano destinate alla sola gestione dell'immigrazione clandestina o se non ci si stia preparando ad affrontare una crisi che porterebbe alla detenzione di cittadini americani. Ad esempio uno stato di legge marziale. Il congresso sta varando provvedimenti che sembrano sempre più orientati verso questa direzione: basta un ordine della Casa Bianca per abolire la costituzione (che come da stessa dichiarazione del Presidente Bush, non è che "un dannato pezzo di carta" vedi articolo, riferimento http://www.capitolhillblue.com/artman/publish/article_7779.shtml ) e la Carta dei Diritti, ed introdurre una serie di norme che vanno dal razionamento del cibo, della benzina e delle materie prime, al controllo dei media, alla riallocazione arbitraria della popolazione. D'altronde, durante l'emergenza dell'uragano Katrina nel settembre scorso, furono fatte pressioni sul governatore della Louisiana perche' considerasse l'opzione di imporre la legge marziale o qualcosa di molto simile nella regione colpita dal disastro. Sembra uno scenario da fantapolitica, ma è un dato oggettivo che la FEMA sia allertata per produrre un corpo di polizia paramilitare che dovrebbe sorvegliare le strade in caso di generiche minacce alla libertà del paese. Proprio la libertà di cui gli stati Uniti si considerano paladini, è diventata la giustificazione per qualsiasi attività più o meno legittima, espressione di un concetto illusorio che ha poco a che fare con la realtà. Basti pensare alle costanti violazioni della privacy di cui è un ultimo clamoroso esempio lo scandalo delle intercettazioni telefoniche compiute dalla NSA (National Security Agency), basti pensare che chiunque è rintracciabile, magari archiviato in un qualunque database, e che i dati così conservati un giorno potrebbero essere usati contro di lui, soprattutto se a gestire questi dati fosse un corpo militare a caccia di potenziali nemici del paese. Numerosi libri e articoli trattano questo argomento, in particolare, il testo di Fabio Ghioni e Roberto Preatoni, ombre Asimmetriche, edito da Robin, già un anno fa metteva in luce i rischi di tali violazioni della libertà comune ponendo provocatoriamente una domanda: "se domani divenisse illegale dipingere le pareti di blu, saremmo tutti convinti di essere al sicuro?" Infatti la questione su cosa potrebbe costituire una tale minaccia agli USA da rendere necessario l'esercito per mantenere l'ordine pubblico è oggetto di controverse discussioni, ma sembra che basterebbe un nuovo attacco terroristico per passare all'attuazione del piano. I provvedimenti però non sembrano tanto volti a combattere una minaccia esterna, quanto a fronteggiare un pericolo interno al paese, quasi ci si aspettasse di dover fronteggiare una situazione di guerriglia urbana. A questo scopo sono stati creati i campi di detenzione? Per questo fioriscono società che si occupano della formazione di ufficiali addetti agli interrogatori dei prigionieri, mentre la domanda nei confronti di questa figura professionale è triplicata negli ultimi tempi? Di certo, se si aggiunge al clima teso generato dalla minaccia terroristica una congiuntura economica e sociale disastrosa, ci si rende conto di quanto fragile sia l'equilibrio e quanto poco basterebbe per innescare una serie di reazioni a catena che lo comprometterebbero in modo irreversibile: la differenza tra benestanti e persone al di sotto della soglia di povertà continua ad aumentare, le importazioni e la riallocazione delle produzioni in realtà a basso costo impoveriscono ulteriormente l'economia, l'inflazione cresce vertiginosamente e di conseguenza la Federal Reserve continua ad alzare i tassi di interesse, il debito pubblico aumenta , mentre il dollaro vale sempre meno....Un contesto decisamente critico, che potrebbe portare a un crollo della fiducia nel potere centrale e che, se mal gestito, potrebbe sfociare in malcontento, disordini, proteste dalle dimensioni e dagli effetti imprevedibili... abbastanza da costituire una "minaccia al paese"? Sembra assurdo parlare di libertà in un contesto del genere, fino a quando ci si potrà interrogare su questo tema? Quanto tempo bisognerà aspettare per vederne gli effetti? Basterebbe una scintilla, e purtroppo di scintille pronte a scattare sembrano essercene molte di questi tempi... Ne riparleremo a luglio, quando la Borsa Iraniana del petrolio in Euro aprirà i battenti e quando ad essa si affianchera' la annunciata decisione da parte della Federazione Russa di utilizzare l' Euro per le transazioni riguardanti la compravendita di gas/petrolio derivanti dalle proprie unita' produttive. Bibliografia di riferimento: Fabio Ghioni - Roberto Preatoni, Ombre Asimmetriche, Edizioni Robin, 2005 http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1030metro=%20economia http://www.prisonplanet.com/articles/february2006/010206detentioncamps.htm http://www.halliburton.com/default/main/halliburton/eng/news/source_files/ news.jsp?newsurl=/default/main/halliburton/eng/news/source_files/ press_release/2006/kbrnws_012406.html http://news.pacificnews.org/news/view_article.html?article_id= eed74d9d44c30493706fe03f4c9b3a77 http://www.consortiumnews.com/2006/022106a.html http://euobserver.com/9/21580 http://www.capitolhillblue.com/artman/publish/article_7779.shtml
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